Recupero aree degradate

2012 Recupero Paesaggistico della Ex-Cava Di Poggio Tondo

Autostrada A1 Milano-Napoli, Ampliamento alla Terza corsia tratto Firenze Signa-Firenze Certosa – Progetto di recupero ambientale e direzione artistica dei lavori per la ex-cava di Poggio Tondo in Loc. Ginestra Fiorentina.

Il progetto nasce dalla necessità di allocare a deposito circa 180.000 mc provenienti dalle attività connesse alla realizzazione della Terza Corsia della A1 attorno a Firenze in un’area caratterizzata da una  pregressa ed abbandonata attività estrattiva. Il recupero/ripristino della ex-cava, dopo le opere di rimodellazione morfologica, è consistito in una risagomatura e stabilizzazione dei versanti utilizzando anche tecniche di ingegneria naturalistica con fascinate vive e idrosemina, la realizzazione di sistemi di drenaggio superficiale, la ricostruzione dello strato pedologico fertile superficiale ed una sistemazione delle aree mediante rimboschimenti, tappeti erbosi, piantagione di arbusti (piantati circa 4.400 alberi e 800 arbusti) e conservazione-risanamento delle esistenti aree cespugliate a prevalenza di Ginestra. Al termine dei lavori l’intervento dà una impressione di omogeneità e sembra aver raggiunto l’obiettivo di rinaturalizzazione  e di reinserimento della ex-cava nel contesto paesaggistico, attraverso la ricucitura con gli elementi tipologici caratterizzanti il sito nel suo complesso. Il Comune di Scandicci gestirà l’area recuperata anche per fini ricreativi.

DOVE

Loc. Ginestra Fiorentina- Comune di Scandicci (FI).

QUANDO

2002-2012

CHI

Progettisti / SPEA ingegneria europea S.p.A. (Progetto di Coltivazione della Cava), ARCHLANDSTUDIO arch. Lorenzo Vallerini (Progetto di Recupero e Direzione Artistica dei Lavori).

Consulenti: Geoplan s.r.l.

Committenti / Soc. Autostrade per l’Italia  S.p.A.

COSA

Dati intervento / / 65.000 mq. circa.

RIMODELLAZIONE MORFOLOGICA

Il bilancio terre previsto dal progetto approvato per il ripristino finale della cava di Poggio Tondo, esplicitava che per la sistemazione della parte alta della cava si sarebbe dovuto  utilizzare esclusivamente il materiale proveniente da fornitura esterna, fatto salvo che, nel corso degli scavi per la preparazione dei piani di posa dei nuovi rilevati di rimodellazione morfologica del versante, si fosse rinvenuto del materiale migliore e quindi idoneo all’utilizzo. In questo caso il materiale idoneo sarebbe rimasto in sito e non si sarebbe acquistato del corrispondente materiale da cava. Il materiale di tipo argilloso/limoso, invece,  ricavato dal movimento originato dalla sistemazione della parte alta, cioè quello che sarebbe stato sostituito dal materiale da cava, si sarebbe dovuto utilizzare per la sistemazione della parte bassa e  per il riempimento della cavità adiacente al piazzale per uniformare lo stesso fino alla quota di 88 m s.l.m. (circa 6.000 m3) e per il raccordo al +89 (circa 7.500 m3), assicurando comunque il raccordo del piano con pendenza verso valle.  Il fabbisogno di materiale da cava per la sistemazione della parte alta fra scavato e riutilizzato era stato indicativamente stimato in circa 40.000 mc.

Il terreno vegetale, o comunque la terra di scavo idonea per il completamento dell’intervento in funzione anche dell’inerbimento era stato stimato in 13.000 mc. calcolati moltiplicando la superficie dell’intervento pari a 65.000 mq. per lo spessore di 0,20 cm.

All’esito dell’intervento si sono verificate le seguenti occorrenze, peraltro previste nel progetto approvato e che non modificano  nella sostanza il bilancio finale delle terre.

Nel corso delle opere di sistemazione della parte alta della cava è stata individuata una larga fascia di terreno, che per la qualità degli inerti di cui è costituita, ha permesso di evitare lo scavo ed il riporto nella parte bassa della cava della terra movimentata. La superficie scavata e movimentata è risultata pari a 19.799 mq. (7.466,12+12.333,13), quella non movimentata pari a 11.917 mq. Il quantitativo di inerti acquistato in esterno pari a mc. 20.540,62 (32.865 t), è stato utilizzato in gran parte per la sistemazione della parte alta della cava. Dalla parte non movimentata pari a 11.917 mq, non si sono resi disponibili riporti per circa 11.000 mc., che si sarebbero dovuti utilizzare per i riempimenti nella parte bassa. Per colmare tale fabbisogno è stato acquisito dall’esterno un maggiore quantitativo di terre da scavo e terra vegetale per circa 23.945 mc, di cui 13.000 mc sono stati utilizzati per la rifinitura sui 65.000 mq di superficie per uno spessore di 0,20 cm., 10.945 per i riempimenti della parte bassa della cava.

Tutti i materiali approvvigionati dall’esterno rispondono correttamente ai requisiti di legge, le terre da scavo sono state acquisite nel pieno rispetto delle disposizioni di cui all’art. 186 del Dlgs 152/2006.

SISTEMAZIONE IDRAULICA.

In riferimento a detti interventi, sono state eseguite modifiche di dettaglio dovute alla morfologia dei luoghi ed aventi lo scopo di raccogliere in maniera più capillare le acque meteoriche che scorrono sull’area in oggetto.

Ad esempio,  a seguito delle opportune verifiche idrauliche, sono state  ridotte le dimensione dei pozzetti di raccolta da 2,00×2,00 m. a 1,50×1,50 m., aumentandone contestualmente il numero, realizzando così un reticolo con maggiori punti di raccolta che diminuiscono la lunghezza del ruscellamento dell’acqua sulle pendici dell’area in argomento.

SISTEMAZIONE A VERDE.

Per gli interventi riguardanti la parte ambientale, si rimanda alla relazione del Prof. Arch, Vallerini svolta nella Sua qualità di Consulente per la progettazione e direzione artistica di detti interventi. Questi, in occasione del sopralluogo eseguito in data 14/06/2012 alla presenza della Committente e della Direzione Lavori, ha potuto verificare che gli interventi riguardanti le opere a verde, sono stati realizzati in conformità a quanto previsto negli elaborati progettuali e le essenze vegetali risultano tutte in buono stato vegetativo.

A completamento di quanto dichiarato, si allega una tabella riportante il numero e la tipologia sia delle piante che degli arbusti impiantati nell’area. Le variazioni numeriche che si riscontrano sono state determinate dalla opportunità di:

  • mantenere le esistenti alberature nella zona denominata B3 (di cui ai punti “Iter progettuale”);
  • incrementare il numero delle alberature impiantate nella zona B2 al fine di mantenere il “sesto di impianto” previsto.