Il paesaggio “attraversato” Inserimento paesaggistico delle grandi infrastrutture lineari

di Lorenzo Vallerini (a cura di)

EDIFIR Edizioni, Firenze, Italia

Anno edizione  2009

Testo in Italiano

Pagg. 236, ill., cm 25×25, € 35,00

ISBN 978-88-7970-405-2

Le questioni inerenti l’inserimento nel paesaggio di grandi infrastrutture sono affrontate da tempo in molti paesi europei.  Il libro espone metodologie e casistiche in grado di supportare ed orientare le azioni di trasformazione che interessano il paesaggio, con particolare attenzione ai progetti che prevedono la realizzazione di grandi opere ed infrastrutture di trasporto, stradali, autostradali e di altra tipologia che incidono fortemente sulle dinamiche di evoluzione del paesaggio (urbano, periurbano e di aera vasta). Il testo si compone di alcune parti di carattere generale sulla tematica in oggetto e di alcuni casi studio esemplificativi (italiani, europei e nordamericani), puntando sempre a sviluppare il tema della “qualità”,  sia in riferimento alla scelta del tracciato alla scala territoriale di area vasta (lo studio di impatto ambientale, l’analisi e la valutazione visuale, le alternative, le minimizzazioni, ecc.), cha al progetto, ovvero il “site design”, le opere architettonico-paesistiche a scala puntuale (gli inserimenti, la compatibilità con gli intorni immediati, le opere d’arte, i servizi, ecc.).

Sylvia Crowe affermava che  “le strade sono allo stesso tempo le più invasive tra le strutture d’ingegneria visibili, e i punti di vista dai quali più spesso osserviamo la campagna” e rilevando che le strade a traffico veloce generano “ … l’affascinante problema di comporre una visione che viene vista in velocità …”.

Ebbene, mentre il viaggio automobilistico come esperienza piacevole propria delle parkways americane rimane come punto di riferimento per una progettazione che  consideri  le esigenze visivo-percettive come uno tra i fattori più importanti che una strada debba soddisfare e che dovrebbero avere un peso sostanziale nelle scelte definitive, l’approccio culturale funzionalistico, ha prodotto un distacco dell’infrastruttura dal contesto rendendola autoreferenziata, sistema chiuso, facendo prevalere disegni e opere d’arte come qualità artificiale contrapposta a quella naturale-paesaggistica: e questo ha modificato anche  la nostra percezione del paesaggio, non più come “viaggiatori” dentro un paesaggio, bensì come fruitori di una funzione distaccata dal contesto, tutt’al più come “osservatori” estranei ai luoghi che attraversiamo.

Per il libro sul web vai al  link:
https://flore.unifi.it/handle/2158/374596

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https://www.hoepli.it/libro/il-paesaggio-attraversato-/9788879704052.html