Infrastrutture e servizi
2003 Elettrodotto 380 kV Cavriglia – Tavarnuzze – Casellina
Con il Protocollo d’intesa per la Centrale Termoelettrica di Santa Barbara, la realizzazione delle linee a alta tensione a 380 kV di collegamento Cavriglia-Tavarnuzze-Casellina ed i relativi interventi di miglioramento ambientale, stipulato il 28 febbraio 2000 tra la Regione Toscana e l’ENEL S.p.A. si erano individuati alcuni importanti elementi di riferimento per la realizzazione dell’intervento, ovvero:
- che un esistente e fortemente impattante elettrodotto a doppia terna a 380 kV visibile dall’Autostrada A1 dovesse essere demolito;
- che le esigenze di trasporto dell’energia elettrica prodotta dalla centrale di S.Barbara dovessero essere risolte adottando interventi di miglioramento ambientale su tutto il territorio attraversato;
- che il nuovo elettrodotto dovesse essere sottoposto a V.I.A. e dovesse essere realizzato con sostegni di “qualità” e con opere di inserimento ambientale e paesaggistico;
- che il nuovo tracciato fra Tavarnuzze e Casellina dovesse essere compatibile con i rilevanti valori paesaggistici dei territori interessati;
- che si demolissero tutti gli elettrodotti a 220 kV;
- che dovessero essere realizzate nuove linee a 132 kV in interramento.
Il progetto riguarda lo Studio di Impatto Ambientale per il progetto dell’elettrodotto a 380 kv Cavriglia-Tavarnuzze-Casellina di collegamento alla Centrale Termoelettrica di Santa Barbara e gli altri impianti ad esso connessi.
DOVE
L’ambito territoriale dell’elettrodotto ha interessato cinque comuni, Scandicci, Impruneta, Greve in Chianti, San Casciano e Figline Valdarno, ricadenti nella Provincia di Firenze e un sesto, Cavriglia, ricadente nella Provincia di Arezzo – Toscana, Italia.
QUANDO
Lo Studio di Impatto Ambientale iniziato nel 2000 e consegnato nel gennaio 2003, è stato approvato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio con Decreto di pronuncia di compatibilità ambientale dell’11 ottobre 2004. I lavori iniziati nel 2006 si sono conclusi nel 2013.
CHI
Committente / Terna S.p.A. Roma.
Progettisti / Gruppo tecnico
Coordinamento Generale | prof. arch.Lorenzo Vallerini, Università di Firenze |
Geologia | prof. Piergiorgio Malesani, Università di Firenze-dott. Jacopo Parenti, dott. Giacomo Marchi Firenze |
Vegetazione | dott. Leonardo Lombardi, Soc.NEMO sas – Firenze |
Fauna | dott. Alberto Chiti-Batelli, Soc.NEMO sas – Firenze |
Agronomia-Silvicoltura e Uso del Suolo | dott. Enrico Cenni, Soc.Linnaea s.r.l. – Firenze – dott. Silvia Bonucci, Empoli (Fi) |
Beni storico-architettonici e archeologici | prof. arch.Lorenzo Vallerini, Università di Firenze – arch. Daria Cresti, Firenze |
Ingegneria e Rumore | Terna Ris Team Linee Firenze |
Campi elettrici e magnetici | I.F.A.C. C.N.R. Istituto di Fisica Applicata “Nello Carrara” Firenze-dott. Daniele Andreuccetti-dott. Nicola Zoppetti |
Urbanistica e Pianificazione del paesaggio | prof. arch.Lorenzo Vallerini, Università di Firenze- arch. Daria Cresti, Firenze |
Cartografia e Sistemi informatici | arch. Ilaria Spinicchia, Firenze |
Segreteria di Coordinamento | arch. Daria Cresti, Firenze |
Progettisti dei nuovi Tralicci “d’autore” / Concorso internazionale di architettura “Sostegni per l’ambiente”: Aymonino, Castiglioni, De Lucchi, Foster, Giugiaro, Terzi, Wilmotte. Vincitore e progettista: Studio Foster and Partners – Progetto Sostegni “monostelo”: Terna S.p.A.
COSA
Dati Intervento / La superficie territoriale dell’area di Studio di Impatto Ambientale, calcolando una fascia di riferimento territoriale per ogni elettrodotto e le aree delle stazioni, è di circa 18.000 ettari.
Con l’intervento realizzato si sono demoliti circa 120 km di linee ad alta tensione esistenti (a 380 kV, 220 kV e 132 kV) e se ne sono costruite circa 53 km di nuove, di cui 2 km. interrati a 380 kV e 5,6 km. interrati a 132 kV (entrambi nel nodo critico del centro urbano di Tavarnuzze, Impruneta) con un saldo di 67 km. di linee aeree dimesse. Inoltre sono stati effettuati interventi di adeguamento-rifacimento della stazione elettrica di Casellina, nuove architetture di qualità per la Stazione di Tavarnuzze, una nuova cabina per la tramvia Firenze-Scandicci e l’adeguamento-rifacimento della stazione di Santa Barbara.
L’elettrodotto attraversa territori fra loro fortemente differenziati.
Un primo tratto attraversa la struttura collinare fiorentina che si innesta nel Chianti , subito a valle di Impruneta, caratterizzato dalle forme di una “campagna di origine mezzadrile” assediata dalle espansioni urbane, il secondo e più lungo tracciato attraversa il sistema collinare ed i boschi del Chianti, e, nella sua porzione più prossima alla Centrale di Santa Barbara, interessa le pendici collinari e pedecollinari del Valdarno Superiore.
Gli impatti sono stato valutati sia in relazione alle principali componenti dell’ambiente e del paesaggio, ovvero la Propensione al Dissesto, gli Ambiti di Interesse Naturalistico, la Fragilità degli Ecosistemi, la Struttura del Paesaggio ed i Campi Elettromagnetici, ma anche, in una fase di Sintesi, rispetto ad Ambiti Paesistici Omogenei prendendo in considerazione le Componenti di Attività riferite ai Lavori di Costruzione, alle fasi di Esercizio e a quelle di Fine Esercizio, ovvero di demolizione-smantellamento degli elettrodotti esistenti.
Le alternative proposte hanno riguardato tre categorie di intervento:
- Le varianti di percorso che hanno ridotto gli impatti visuali, gli effetti sugli ecosistemi e l’intensità dei campi elettromagnetici tramite l’allontanamento delle linee da alcuni ricettori;
- Le tipologie di sostegno che hanno ridotto l’impatto visuale o modificato l’effetto visuale complessivo dell’elettrodotto tramite l’uso di “sostegni per l’ambiente” con una valorizzazione visuale (architettura di qualità) e in alcune aree (zone boscate) l’ingombro al suolo dei sostegni stessi;
- Gli interramenti, nelle aree maggiormente critiche hanno ridotto gli impatti visuali e nelle aree urbane l’intensità dei campi elettromagnetici.
Ai tracciati prescelti e alle tipologie di sostegni si sono aggiunte le Misure di Minimizzazione e Compensazione che hanno indirizzato la realizzazione degli impianti adattandoli alle diverse caratteristiche ambientali, territoriali e paesistiche dei siti interessati.
Il progetto del nuovo elettrodotto e delle opere connesse, non solo ha ridotto notevolmente il chilometraggio degli impianti, ma è stato razionalizzato il sistema di trasporto di energia (minore dispersione di energia) a favore di nuove linee che per lunghi tratti interessano ambiti territoriali di rilevanza pesistico-ambientale minore rispetto a quelli precedentemente occupati dalle vecchie linee demolite.
PUBBLICAZIONI
Lateana S. e Vallerini L., 2010, Elettrodotti, in “Piano Progetto Paesaggio – Gestire le trasformazioni paesaggistiche, temi e strumenti per la qualità”, (a cura di Lorenzo Vallerini), Pacini Editore, Pisa (ISBN 978-88-6315-261-6)
Vallerini L., 2009, Elettrodotti e Paesaggio, in “Vino e Paesaggio – Materiali per il governo del territorio – Il Piano Regolatore delle Città del Vino”, (a cura di Tesi P.C., Vallerini L., Zangheri L.), CI.VIN srl, Castelnuovo Berardenga (Siena) (ISBN 978-88-909-259-0)
Vallerini L., 2010, Paesaggi elettrici – Firenze: l’elettrodotto di TERNA, in Rivista “Architettura del Paesaggio”, n°22 gennaio-giugno 2010, Paysage Ed., Milano (ISSN 1125-0259)